Dolore cronico : ruolo della neuromodulazione

La neuromodulazione promette di eliminare il dolore cronico e viene eseguita in alcuni centri in tutta Italia. Il neurochirurgo innesta alcuni elettrodi sulla dura madre ( generalmente da 2 a 35 ), il rivestimento esterno del midollo spinale, collegandoli fra loro con un filo di titanio. Questi elettrodi ricevono da un pacemaker inserito sotto la pelle (in genere, nella regione glutea o addominale) una serie di deboli correnti, che attivano particolari fibre nervose (chiamate non nocicettive), in grado di coprire, fino a cancellarli, gli impulsi del dolore condotti da altre fibre nervose(nocicettive). Tramite una sorta di telecomando, il paziente può attivare il pacemaker e variare l’intensità e la frequenza degli impulsi. Dopo nove anni circa, bisogna sostituire le batterie del dispositivo con un nuovo piccolo intervento.Questo trattamento va riservato ai pazienti con dolore cronico h 24 e indomabile con i farmaci.
OK salute Marzo 2013
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