Antinfiammatori non steroidei : attenzione al sanguinamento e ai rischi tromboembolici nei pazienti con fibrillazione atriale
La correlazione tra sanguinamenti severi, fibrillazione atriale e farmaci antinfiammatori non era mai stata studiata con attenzione prima di questo impressionante ( per numerosità ) studio Danese che ha raccolto i dati in oltre 150.000 pazienti reclutati dal 1997 al 2011.
Si tratta di malati con fibrillazione atriale, di età compresa tra i 65 e gli 83 anni a cui erano stati prescritti antinfiammatori non steroidei in una percentuale del 35,6% ( corrispondente a 53.732 pazienti ). Tra questi pazienti ci sono stati 17.187 pazienti con sanguinamenti severi e 19.561 pazienti con eventi tromboembolici corrispondenti rispettivamente all 11,4 e al 13 %.
A tre mesi il rischio assoluto di sanguinamento severo dopo soli 14 giorni di esposizione ai FANS era di 3,5 eventi ogni 1000 pazienti esposti alla terapia verso 1,5 eventi ogni 100 pazienti non esposti all’ uso di FANS. Questa differenza complessiva di rischio di 1,9 eventi era associata a tutti i FANS soprattutto per dosi di antinfiammatorio superiori a quelli suggeriti in scheda tecnica.
La serietà della pubblicazione unita alla numerosità del campione pongono di nuovo l’ attenzione su come effettuare le scelte prescrittive quando si prescrive un farmaco antidolorifico . Gli effetti collaterali andrebbero fortemente considerati nei pazienti anziani con fibrillazione atriale. Per questi pazienti il ricorso ad oppioidi potrebbe rappresentare il giusto orientamento terapeutico soprattutto in caso di dolore cronico che richiede terapie più lunghe.
M. Lamberts et al. ; 161:690-698