Chiudi

Che cos'è il dolore

Il dolore fisico è dolore dell'anima: l'evoluzione del concetto di dolore ai giorni nostri.
Ascolta la lettura.

Marco Filippini

LA MIA ESPERIENZA
A DIFESA DEL MALATO.

Un sito per contribuire con informazioni, lavori clinici aggiornati, interviste a leader di opinione e le ricerche più recenti al raggiungimento degli standard medi europei in fatto di terapia del dolore, dolore cronico e cure palliative.



Lettura Dolore

Dolore non trattato, killer del cervello

26 Set 2013

Dolore non trattato, killer del cervello

Un’adeguata terapia del dolore è fondamentale non solo per alleviare la sofferenza del paziente ma anche per evitare significativi danni al cervello.

La riprova arriva da una lunga serie di studi che evidenziano come la sofferenza fisica possa causare una perdita importante della materia grigia cerebrale e, dunque, un’accelerazione del fisiologico processo di invecchiamento. Il dolore, infatti, interferisce con la normale funzionalità del cervello: tra le conseguenze più immediate – dimostrate in particolare nei casi di lombalgia, dolore pelvico, e fibromialgia – i ricercatori hanno evidenziato importanti interferenze nelle capacità cognitive, anomalie nell’elaborazione del dolore e delle emozioni che possono riflettersi in ansia e depressione.

Per fortuna, possiamo tirare un sospiro di sollievo: nel 2011 uno studio condotto dalla McGill University e dalla McGill University Health Centre (Canada) – e pubblicato sul Journal of Neuroscience – ha dimostrato che, se il dolore viene poi opportunamente trattato, si tratta di danni reversibili. Gli studiosi hanno arruolato un gruppo di persone con lombalgia persistente cui hanno sedato il dolore tramite iniezioni spinali o chirurgia vertebrale. Dalle risonanze magnetiche e dai test cognitivi, effettuati prima della cura e a sei mesi, sono emerse notevoli differenze. Se prima del trattamento l’attività cerebrale era alterata, dopo il trattamento è risultata normale. Infine, il team di scienziati non solo ha potuto osservare il recupero della funzione anatomica del cervello, ma anche della capacità di funzionare. Dopo le cure antalgiche, i ricercatori hanno infatti osservato un aumento dello spessore corticale nelle aree specifiche del cervello che hanno a che fare con la riduzione del dolore e la disabilità fisica.

Per evitare un invecchiamento prematuro, dunque, è fondamentale prendersi cura della propria persona non soltanto dal punto di vista fisico o estetico, ma anche in termini di prevenzione e trattamento appropriato del dolore fisico.

Fonti: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21296501;

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21593339