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Marco Filippini

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Dal Meeting dei Ministri UE: occorre ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure palliative

8 ott 2014

Dal Meeting dei Ministri UE: occorre ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure palliative

Si è da poco concluso il Meeting informale presieduto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha visto riuniti allo stesso tavolo i Ministri UE, i rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione europea, oltre ai Ministri dei Paesi Efta (European Free Trade Association: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera) e alle grandi organizzazioni internazionali Ocse e Oms. Tra gli argomenti al centro dei lavori, anche la terapia del dolore e le cure palliative. Il ministro Lorenzin si è speso in prima persona per inserire questo tema tra le priorità europee, dal momento che la società invecchia e che il numero dei malati cronici è in continua crescita, «Il numero degli ultrasessantacinquenni passerà da 87 milioni di cittadini nel 2010 a 148 nel 2060». Per questo occorre garantire «l’accesso alla terapia del dolore e a tutti i farmaci attualmente disponibili ed essenziali necessari per le Cure Palliative e per la Terapia del dolore con particolare attenzione ai farmaci oppioidi, per ridurre le disuguaglianze sanitarie esistenti tra regioni e tra Stati membri dell’Ue nell’ambito della equità del diritto alla salute». La proposta dell’Italia, che ha la presidenza di turno dell’Ue, è quella di «promuovere e diffondere tra tutti gli operatori sanitari la consapevolezza della rilevanza della prevenzione, la diagnosi e la gestione del dolore cronico e delle cure palliative, tenendo conto della specificità pediatrica, in particolare attraverso l’istruzione universitaria e post-universitaria e l’aggiornamento periodico del personale medico, sanitario e sociosanitario, impegnato nella terapia del dolore e nell’assistenza nel settore delle cure palliative» E dunque la lotta al dolore dovrebbe essere parte integrante nella formazione undergraduate dei medici e di tutti gli operatori sanitari, e nella formazione specialistica per i professionisti che operano in modo continuativo in questo tipo di cura. «L’Italia si è dotata nel 2010 di una Legge che mira a garantire il raggiungimento di questi risultati, e si è data un sistema che coinvolge non solo le autorità sanitarie nazionali ma anche quelle regionali e locali nella gestione di questa problematica, attraverso la creazione di reti ad hoc. Tali reti mirano, oltre che ad erogare questo tipo di cure, a comunicarne la disponibilità ai cittadini, a garantire l’accesso ad esse, a monitorare i risultati raggiunti ed a formare adeguatamente gli operatori sanitari».

 

Fonte: http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2014-09-22/meeting-informale-ministri-partita-110404.php